Bambini paurosi: come renderli più forti

ängstliche Kinder

Provare paura non è segno di debolezza. Le paure sono comuni a gran parte dei bambini. Ecco i consigli più importanti per i genitori di bambini paurosi.

Ogni bambino ha determinate paure e questo è del tutto normale. La psicologa Sandra Koenig Heuer della Clinica di psichiatria infantile e dell’adolescenza di Zurigo spiega: «Molte delle paure tipiche dell’infanzia si concentrano in determinati momenti del processo di crescita e cambiano mano a mano che il tempo passa.» Fanno parte delle normali fasi di sviluppo del neonato ad esempio la paura degli estranei e la paura dei rumori. Anche l’ansia da separazione, tipica dell’infanzia, è un segno normale ed è condivisa da molti piccoli quando entrano per la prima volta al nido. Il bebè non è ancora in grado di capire che la mamma o il papà non lo sta abbandonando e che tornerà a riprenderlo alla sera. L’apparente perdita dei genitori può spaventare il piccolo per un attimo. Di solito questa paura però si attenua rapidamente quando il bambino si è ambientato. Attorno ai quattro anni l’ansia da separazione non è invece più considerata normale. In età prescolare molti bambini hanno timore del buio, del temporale, dei mostri, degli animali (ad es. ragni o cani) oppure del dottore (ad es. punture). Queste paure tipiche dell’infanzia sorgono quindi in momenti ben precisi della crescita e scompaiono spesso come sono venute.

Altri fattori

Nei bambini le paure si manifestano spesso nelle fasi di transizione, quando è richiesta una maggiore autonomia come ad esempio all’entrata all’asilo o alla scuola. Le femmine soffrono più spesso di disturbi d’ansia dei maschi. Oltre al carattere, anche uno stile educativo iperprotettivo o molto controllato favorisce l’esordio delle paure. Spesso i bambini paurosi hanno genitori timorosi. A volte le paure infantili nascono anche da eventi traumatici come la perdita di una persona di riferimento vicina al bambino o un incidente.

Alimentare la paura

A volte le paure sono alimentate dalle osservazioni scherzose dei genitori. Un esempio: «Se guardi troppo la televisione, ti vengono gli occhi quadrati» oppure «Se ingoi un nocciolo di ciliegia, in pancia ti crescerà una pianta.» Poiché spesso i bambini in età prescolare non sanno distinguere la realtà dalla fantasia, quindi le paure reali da quelle irreali, prendono tutto per oro colato. Dall’altra parte le affermazioni rassicuranti come «Non devi avere paura del cane grosso, perché non morde» possono indurre il bambino a rendersi conto del potenziale pericolo nel momento stesso e generare la paura.

Gestire la paura

La reazione dei genitori influisce notevolmente sul modo in cui il bambino impara ad affrontare le sue paure. Se un bambino è timoroso, le osservazioni quali «Ma dai, non fare così!» oppure «Non comportarti come un neonato!» suonano come uno schiaffo in pieno viso. Il piccolo infatti si sente incompreso e lasciato solo con le sue paure, che potrebbero anche ingigantirsi. Sandra Konig Heuer raccomanda ai genitori di dimostrare molta sensibilità nei confronti del bambino intimorito, di fargli capire che le paure sono normali, di stargli vicino senza tuttavia alimentare i suoi timori. «Spesso si tratta di trovare il giusto equilibrio», sottolinea l’esperta.
I genitori devono aver fiducia nel loro aiuto e credere nelle capacità del bambino di vincere le sue paure. I bambini sentono sempre se mamma e papà gli danno fiducia. Solo se i genitori accettano che le paure infantili sono legittime in determinate fasi della crescita, riescono ad affrontarle con maggiore tranquillità.

Accorgimenti per superare le paure

Reagire troppo violentemente alle paure infantili, tranquillizzare il bambino eccessivamente o volerlo aiutare in maniera così esagerata da farlo sentire incapace di affrontare la situazione senza l’aiuto dei genitori non va bene. «È molto meglio se i genitori si concentrano sulla maniera di affrontare le paure proponendo al piccolo un sostegno pratico. Nella ricerca dell’aiuto adatto si può anche far partecipare il bambino», spiega l’esperta in disturbi d’ansia.
Per un bambino che ha paura del buio può essere utile utilizzare un lumino notturno o lasciare la luce accesa in corridoio. Per un bambino che invece teme i mostri di notte, uno spruzzino pieno d’acqua può essere la soluzione ideale per scacciare la paura in «caso di bisogno».

Non tenere il bambino nella bambagia

Quando un bambino ha paura, a volte i genitori tendono a proteggerlo dalle situazioni che potrebbero spaventarlo. Sandra Koenig Heuer sconsiglia vivamente di spianare sempre la strada ai figli: «Così facendo si impedisce al bambino di sperimentare che la paura è un sentimento normale e di capire che è in grado di vincerla.» Non ha però senso neppure mettere il piccolo sotto pressione affinché si liberi dei timori il più rapidamente possibile. Tutti i bambini hanno piuttosto bisogno di essere incoraggiati e sostenuti.

Dalla paura al disturbo d’ansia

Le ansie sono i disturbi psichici più frequenti nell’infanzia. Circa 11 bambini su 100 ne soffrono. Si parla di disturbo d’ansia quando la sofferenza del bambino è grande e la paura è atipica per la fase di sviluppo in cui si trova, se la paura dura molto a lungo nel tempo o se impedisce al bambino di svilupparsi normalmente e se genera problemi nell’ambiente in cui vive. Ne sono un esempio i bambini che si rifiutano di andare all’asilo perché non riescono a separarsi dai genitori oppure i bambini che per paura dei cani non vogliono più giocare all’aperto. Sandra Koenig Heuer consiglia ai genitori preoccupati di rivolgersi a uno specialista. I bambini che soffrono di disturbi d’ansia hanno bisogno di un sostegno competente, altrimenti rischiano di trovarsi sempre più spesso di fronte a situazioni che non sanno gestire.

Terapia

I disturbi d’ansia si curano con una terapia cognitivo-comportamentale. Il terapeuta cerca insieme al bambino e ai genitori di costruire un modello condiviso del problema al fine di capire come sono nate le ansie e perché persistono. Poco a poco il bambino viene messo di fronte a situazioni che possono spaventarlo e impara a resistervi e a superarle. «Per non stressare il bambino, iniziamo con situazioni facili e aumentiamo mano a mano la difficoltà», spiega Sandra Koenig Heuer. Al bambino vengono pure insegnati dei metodi per gestire la paura come ad esempio le tecniche per rilassarsi o per concentrarsi su pensieri incoraggianti. In genere più il bambino è piccolo, più nella terapia vengono coinvolti i genitori.

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Info: Paure

Nell’evoluzione la paura svolge un ruolo importante per la sopravvivenza. Consente di mettere il corpo in stato di allarme in caso di pericolo, ad esempio di fronte a un animale selvatico, e di rispondere velocemente scappando o attaccando. Sebbene oggigiorno i bambini non debbano più temere orsi o leoni, di paura si parla ancora molto. Gli specialisti ritengono che una giusta dose di paura sia salutare per la crescita del bambino e utile ad esempio per impedirgli di cacciarsi in situazioni rischiose.

Buona domanda: Le ansie si ereditano?

Il carattere pauroso può essere tramandato da una generazione all’altra. Spesso i figli di genitori timorosi sono fifoni. Considerato che i bambini imparano soprattutto prendendo esempio dai loro genitori, il modo di affrontare le paure di mamma e papà influisce molto sull’atteggiamento dei figli nei confronti dei loro timori.