All posts filed under: Educazione

Nuggi

Consigli per il ciuccio

I neonati hanno un forte bisogno di succhiare. In questa intervista la consulente per l’allattamento Therese Röthlisberger spiega cosa devono sapere i genitori in merito al ciuccio. Perché i bambini succhiano? Succhiando i bambini si calmano e si addormentano più facilmente. La natura ha voluto che soddisfacessero il loro bisogno di suzione attaccandosi al seno materno, stimolando e mantenendo così costante la produzione di latte. Cosa induce la suzione nel neonato? Il suo corpo rilascia ormoni ed endorfine. Queste sostanze svolgono un effetto antidolorifico, confortano, aiutano ad addormentarsi e regolano la digestione. L’uso del ciuccio ostacola l’allattamento? Succhiare un ciuccio o il seno materno sono due cose diverse. Con il ciuccio la bocca del bambino deve adattarsi a un corpo estraneo preformato. Questo può compromettere la suzione al seno, impedire un’assunzione sufficiente di latte e causare problemi di allattamento. Bisogna dare il ciuccio ai neonati? È importante che il bambino possa soddisfare il bisogno di suzione. Bisognerebbe dargli il ciuccio se viene separato dalla madre, è molto irrequieto, non viene allattato al seno oppure se …

Come far sentire a suo agio il bambino all’asilo nido

L’ingresso all’asilo nido è un passo importante per il bambino. Barbara Schaffner, responsabile del servizio di pedagogia di KIMI Krippen AG, spiega come fare affinché l’accudimento extrafamiliare funzioni bene. Come si prepara il proprio bambino all’asilo nido? È fondamentale che i genitori abbiano un atteggiamento positivo nei confronti dell’accudimento svolto dall’asilo nido e lo considerino un’opportunità per ampliare gli orizzonti del piccolo. I bambini che fin da piccoli hanno avuto contatti con altre persone all’interno della famiglia o nella cerchia di amici, di solito si adattano più facilmente all’asilo nido rispetto a quelli che sono sempre stati accuditi solo dai genitori o da persone aventi tale compito. Se al momento dell’ingresso all’asilo nido il bambino è già grandicello, è possibile rendergli familiare la nuova situazione con dei libri illustrati, organizzando una visita all’asilo nido e perlustrando i dintorni. Perché è necessario un periodo di adattamento? Perché consente al bambino di familiarizzarsi con il nuovo ambiente e con le persone che lo accudiscono. Questo periodo è molto importante anche per i genitori al fine di creare …

gegen die Eltern auflehnen

Figli che si ribellano ai genitori

Molti genitori si lamentano dei loro figli perché sono disobbedienti, fanno scenate o sono maneschi. La pedagogista dell’età evolutiva Rita Messmer ha visitato diverse popolazioni indigene e ha scoperto che lì i bambini non si ribellano ai genitori. Nell’intervista spiega cosa possono fare mamma e papà per aiutare i figli a sviluppare le competenze sociali. Signora Messmer, i bambini di oggi si ribellano ai genitori più delle generazioni precedenti? Tengo corsi per i genitori da oltre 35 anni e posso dire che negli ultimi anni il fenomeno dei bambini che oppongono resistenza nei confronti dei genitori è aumentato notevolmente. Ho notato anche che oggi i problemi legati all’educazione iniziano molto prima. Già da piccolissimi, e mi riferisco a bambini di uno o due anni, mostrano comportamenti che non passano inosservati. Urlano esageratamente, evitano il contatto visivo, fanno scenate, si infuriano oppure mordono i genitori o altri bambini. Lei ha vissuto insieme a culture indigene. Come si comportano i bambini lì? La differenza rispetto ai bambini dei Paesi industrializzati è enorme. I bambini delle culture indigene …

Crescere senza violenza rende i bambini più forti

Già Goethe sapeva che i bambini hanno bisogno di radici e di ali. Per diventare forti e indipendenti, devono poter contare su figure di riferimento affidabili. Fa parte dello stile educativo autorevole, per cui si impegna Protezione dell’infanzia Svizzera, un atteggiamento premuroso, affettuoso e attento nei confronti del bambino, ma anche l’indicazione di regole, norme e valori chiari. Per i bambini e gli adolescenti (anche se a quest’età non sempre sembra essere così) la guida e la direzione di persone di riferimento sono molto importanti e rassicuranti. Quando i genitori, i nonni ma anche i professionisti che lavorano negli asili nido applicano strutture e valori chiari, creano una base sicura a partire dalla quale il bambino può scoprire il mondo. La riuscita di questo tipo di educazione presuppone un atteggiamento basato sulla fiducia e l’approvazione nei confronti del minore. Lo stile educativo autorevole non limita troppo i bambini, né concede loro una libertà assoluta. Fornisce piuttosto un sostegno per accompagnarli sulla strada verso l’autonomia e per rafforzare il loro carattere. Le persone di riferimento devono …

Selbstwertgefühl bei Kindern stärken

Crescere figli forti

La vita è piena di ostacoli. Stefanie Rietzler spiega come insegnare al bambino a superarli più facilmente. Cosa contraddistingue un bambino forte? Possiede una sana autostima e una buona fiducia in sé stesso e sa come gestire le emozioni e i problemi. La ricerca ha dimostrato che per acquisire questa capacità il bambino ha bisogno sin da piccolo di poter contare su un legame sicuro e rassicurante con le persone di riferimento. Come si instaura una buona relazione con il bambino? Per soddisfare i propri bisogni ed essere aiutato a regolare le emozioni il bebè dipende interamente dai suoi genitori. Mamma e papà possono favorire un attaccamento sicuro reagendo prontamente ai segnali del piccolo, rivolgendogli l’attenzione, esprimendo a parole il suo stato d’animo e i suoi bisogni e mostrando interesse per entrambi con tatto. Così facendo il bambino si sente autoefficace e capisce che può fare affidamento su qualcuno quando non sta bene, che è prezioso e che i suoi genitori si prendono cura di lui. Standogli vicino quando piange e consolandolo, i genitori gettano …

Trappole emotive

Ai genitori capita di alzare la voce con i figli. Urlare però non è una soluzione. Non è raro che dicendo «Vieni a mangiare!» o «Riordina la stanza!» il bambino faccia come se nulla fosse. In queste situazioni molti genitori pensano che ignorando la loro richiesta il piccolo voglia provocarli. La psicologa Irene Rohrer, forte della sua pluriennale esperienza come educatrice parentale e assistente sociale scolastica, spiega perché nella maggior parte dei casi non è così: «Per crescere il bambino ha bisogno di una specie di scudo che lo protegga dalle interferenze esterne. Solo così riesce a sviluppare la creatività, la fantasia e il linguaggio.» Questa protezione invisibile lo difende e gli consente d’immergersi nel suo mondo. Non è però uno scudo contro i genitori. Relazione genitori-bambino Per natura ogni bambino ha un grande bisogno di essere amato. «I bambini vogliono piacere ai loro genitori e non agiscono contro di loro. A volte però sono così immersi nel gioco che non si comportano secondo le nostre aspettative», spiega Irene Rohrer di Berikon. Giocando liberamente e …

Il potere magico delle parole

Se il bambino disubbidisce, a volte è colpa delle parole utilizzate dai genitori. Molti genitori si sentono frustrati quando devono ripetere le cose al bambino centinaia di volte senza che egli reagisca. «Le parole producono sempre un effetto. La questione sta però nel sapere se nel verso auspicato o all’opposto», afferma l’esperta di comunicazione Karin Schrag di Berna. Il linguaggio è uno strumento efficace grazie al quale i genitori possono gestire incisivamente la vita familiare e preparare il terreno ai figli per riuscire nella vita. Messaggi brevi e concisi Spesso i genitori si prendono la libertà di rimproverare il bambino o rivolgergli parole adirate, con ripercussioni sfavorevoli sulla sua autostima. Parlando in tono benevolo ed esprimendo il proprio apprezzamento, le parole producono un effetto maggiore e anche la disponibilità del piccolo a cooperare migliora nettamente. «Il bambino ha bisogno di genitori che gli dimostrino affetto, che siano presenti e che lo ascoltino attivamente», spiega Karin Schrag. Il miglior modo per comunicare con il bambino è di guardarlo in faccia, stabilire il contatto e fare una …

Così il bebè fa sogni d’oro

Per gran parte dei futuri genitori arredare la cameretta del bebè è una grande gioia. Ma qual è il posto migliore per far dormire il neonato? Lo abbiamo chiesto a Corinne Nägeli-Obrist, consulente per mamme e papà della città di Zurigo. Il bebè ha bisogno di una cameretta tutta sua? No, nei primi mesi o addirittura nei primi anni di vita non è necessaria. Soprattutto all’inizio il bambino dovrebbe dormire vicino ai genitori. Perché sarebbe meglio? I motivi sono diversi: dormire nella stessa stanza infonde sicurezza sia al neonato che ai genitori, consente di conoscersi reciprocamente e rafforza la relazione bambino-genitori grazie al contatto fisico. La vicinanza della mamma aiuta inoltre il neonato a regolarsi meglio, di conseguenza il suo sonno è più rilassato. Oggi si sa che il rischio di morte in culla è minore se il bebè dorme vicino ai genitori. Dormire insieme presenta però anche un aspetto pratico, perché se la mamma allatta non deve alzarsi di continuo. Sono di particolare utilità i lettini da fissare direttamente al letto dei genitori. A …

Rivalità tra fratelli

I bisticci tra fratelli sono all’ordine del giorno in gran parte delle famiglie e talvolta fanno disperare i genitori. Quando una coppia decide di avere più di un figlio, desidera naturalmente che i fratelli vadano d’amore e d’accordo. Se i litigi sono quotidiani, la frustrazione è ovviamente grande. Ma cosa si cela dietro tale rivalità? Lo spiega Markus Zimmermann, consulente educativo di Affoltern am Albis: «I figli vogliono ricevere attenzione e approvazione dai genitori.» I piccoli non capiscono che bisticciando non ottengono altro che attenzioni negative. Così diversi Sebbene i fratelli abbiano dei geni in comune, molti genitori si sorprendono nel constatare quanto possano essere diversi i figli. La personalità di un bambino non dipende soltanto dal suo patrimonio genetico, ma soprattutto dal modo in cui i genitori rispondono alle sue necessità. Anche l’ordine di nascita dei figli gioca un ruolo importante. Ogni posizione nella successione di arrivo presenta vantaggi e svantaggi. Di questo i genitori non dovrebbero sentirsi responsabili, ma aspettarsi che i figli imparino a gestirli. Tutti questi fattori insieme definiscono il ruolo …

Aiuto, il nostro tesoro è disubbidiente!

I bambini a volte ubbidiscono, a volte no. Talvolta sono gentili, talvolta villani. Qui di seguito qualche consiglio per aiutare i genitori a gestire le situazioni difficili nella vita di tutti i giorni. È del tutto normale che i bambini vogliano verificare i loro limiti. Nel suo rapporto con i genitori, il bambino deve potersi allontanare e riavvicinare emotivamente. Egli ha bisogno di spazio per vivere le proprie esperienze. Certi conflitti tra genitori e figli nascono dalla mancanza di chiarezza nella comunicazione oppure dalle aspettative esagerate dei genitori. È sbagliato ad esempio aspettarsi che un bambino di tre anni se ne stia seduto composto al ristorante per un’ora intera. Misure draconiane inutili Accudendo i loro figli, i genitori raggiungono continuamente il limite della pazienza. Non tutti però riescono a mantenere la calma in una discussione. Dalla rabbia elargiscono punizioni e minacce o alzano la voce e talvolta si lasciano pure scappare uno scapaccione. Sabine Brunner, psicologa presso l’Istituto Marie Meierhofer per l’infanzia di Zurigo, si è occupata approfonditamente di questo tema e a tale proposito …

Aiutare in casa

Passare l’aspirapolvere, stendere il bucato o fare le pulizie sono lavoretti che divertono i bambini e che nel contempo insegnano loro molte cose utili per la vita. In età prescolare molti bambini danno volentieri e spontaneamente una mano in casa, perché partecipando alla vita vera di tutti i giorni si sentono grandi e presi sul serio dai loro genitori. «Per i bambini piccoli le faccende domestiche non sono un lavoro, bensì una forma allargata di gioco», afferma Sarah Zanoni, consulente pedagogica e autrice di libri di Aarau. Secondo l’esperta è importante coinvolgere il bambino nei lavori di casa prima possibile, anche se occorre più tempo per sbrigarli e i risultati non sono perfetti. «Nessuno nasce maestro e la pratica si acquisisce con tanto esercizio. Contrariamente ai bambini grandicelli e agli adulti, i piccoli sono in genere estremamente pazienti quando si tratta di ripetere delle azioni», spiega Sarah Zanoni. I bambini piccoli sono capaci di immergersi in un’attività e nel contempo di rilassarsi e ristabilirsi. I genitori dovrebbero concedere al bambino tutto il tempo che gli …

Aiuto, il nostro tesoro ruba e dice le bugie!

Furti e bugie vanno contro il nostro concetto morale. Quando i genitori scoprono che il loro bambino ruba e mente, molto spesso si sentono traditi nella fiducia. I bambini nascono senza regole né morale. «Se i bebè sapessero ad esempio che non si mettono le mani in faccia agli altri o che i sassi non si raccolgono e non si infilano in bocca, sarebbero vincolati nel loro sviluppo. I piccoli vanno in esplorazione senza sapere cosa si può fare e cosa non si può fare ed è proprio questo il modo più veloce per imparare», afferma Anna von Ditfurth, consulente educativa per la prima infanzia di Horgen. Il bambino comincia lentamente a farsi un’idea del comportamento morale solo attorno ai due anni. Successivamente, tra i quattro e i sei, impara a fissare e a rispettare le regole o a osservare cosa succede quando non si obbedisce. Perché il bambino ruba? Se nei primi quattro anni di vita il bambino sottrae un giocattolo, secondo Anna von Ditfurth non si può ancora parlare di furto in quanto …

Lo sviluppo del comportamento sociale

Il comportamento sociale non è innato, ma si apprende nella relazione con gli altri bambini e con gli adulti. Volersi tenere tutto per sé, rifiutarsi di giocare con gli altri e bisticciare furiosamente con l’amichetto del cuore sono comportamenti noti a molti genitori, che non capiscono le ragioni di questi atteggiamenti. Sovente mamma e papà intervengono tempestivamente, perché vogliono evitare che il loro tesoro sia sgarbato con gli altri. Kathy Egli, psicologa e istruttrice per gli educatori di bambini, chiarisce a tale riguardo: «Nei primi quattro anni di vita il piccolo non infastidisce intenzionalmente gli altri bambini, ma si comporta così in quanto non è ancora in grado di mettersi nei panni degli altri e di riconoscere le emozioni altrui». Anche se nel corso del secondo anno il bambino matura la capacità di condividere i sentimenti di un compagno di giochi che piange, è solo attorno ai quattro che entra in empatia ponendosi la domanda: «Come mi sentirei al suo posto?». Questa capacità può generare anche sentimenti cattivi come ad esempio l’invidia e il piacere …

I bimbi e la TV

In Svizzera la maggior parte delle economie domestiche non potrebbe più fare a meno della televisione. Molti genitori si chiedono da che età, cosa e per quanto tempo al giorno i bambini piccoli possono guardarla. Oggigiorno sono sempre più numerosi i canali che propongono programmi per i piccoli. Vi sono trasmissioni come «Baby Einstein» il cui nome promette di trasformare i neonati in autentici geni. Ma è davvero così? Su questo argomento gli studiosi sono unanimi. Il professor Manfred Spitzer della Clinica universitaria di Ulm ha analizzato diverse ricerche ed è giunto alla seguente conclusione: «I media elettronici sono dannosi per l’apprendimento e quindi per lo sviluppo psichico del neonato!». Perché? «I neonati passano la maggior parte del tempo dormendo. Se trascorrono il periodo di veglia prevalentemente davanti a un media che, a differenza della vita reale con persone reali, non può insegnare nulla, quel che imparano nel complesso è davvero poco.» Cosa capiscono i Piccoli? Molti bambini sotto i due anni e mezzo osservano sì il teleschermo, ma non sono in grado di collegare …

Gelosia tra fratelli

Nella vita degli esseri umani il rapporto più lungo è quello con i fratelli. Liselotte Braun, consulente familiare e pedagogica (STEP), spiega in che modo i genitori possono contribuire a instaurare tra i figli una relazione solida e costruttiva. All’arrivo di un fratellino o di una sorellina molti bambini mostrano gelosia. Cosa possono fare i genitori per attenuare questo sentimento? Quasi tutti i bambini sono gelosi per la nascita di un fratellino, ma ognuno esprime questo sentimento alla sua maniera. Alcuni si prendono cura del nuovo arrivato esageratamente, altri lo molestano e fanno di tutto per liberarsene. Sovente i genitori non riescono neppure a rendersi conto di ciò che spinge il loro bambino a comportarsi in tal modo. Urlare, sgridare e punire rafforza e inasprisce ulteriormente l’atteggiamento difficile del bambino geloso che, più di altri, ha bisogno piuttosto di molta comprensione e di affetto da parte di mamma e papà. Occupandosi insieme del bebè, è possibile interessare e intenerire il figlio più grande. Al primogenito va riservato un posto speciale in famiglia, ad esempio permettendogli …

Asilo nido, gruppo di gioco o mamma diurna: come farlo sentire presto a suo agio

Il bambino trae profitto dal tempo che trascorre all’asilo nido, con il gruppo di gioco o presso la mamma diurna. Tuttavia, per facilitare il passaggio alla custodia extrafamiliare adeguandosi alle esigenze del piccolo, è indispensabile considerare alcuni aspetti. Pur essendo molto diversi, i bambini piccoli hanno tutti un punto in comune: il loro riferimento sono i genitori, attraverso i quali si orientano e acquisiscono sicurezza. Se il bambino viene affidato a un servizio di custodia complementare alla famiglia, l’educatrice, la responsabile del gruppo di gioco o la mamma diurna diventa a sua volta una figura di riferimento. Kathy Egli, psicologa e formatrice di educatrici della prima infanzia a Zurigo, sa quanto sia importante per un bambino l’esperienza del primo distacco dalla principale persona di riferimento: «Per i neonati e i bambini piccoli il passaggio alla custodia extrafamiliare non è di per sé un problema, ma è determinante il modo in cui questo avviene. Il distacco vissuto serenamente è un’esperienza che arricchisce per tutta la vita.» Ambientamento indispensabile Per mettere a proprio agio il piccolo nel …

Insegnare l’ordine ai piccoli

Sovente i bambini piccoli non si limitano a giocare nella loro cameretta, ma invadono anche salotto e cucina facendo arrabbiare molti genitori. Sarah Zanoni, consulente educativa e autrice di libri, spiega come insegnare l’ordine ai propri figli. Perché quando i bambini giocano creano subito un gran disordine? In tenera età i bambini adorano sparpagliare giocattoli e oggetti, e giocare nel caos non li disturba affatto. Essi non hanno ancora sviluppato il senso dell’ordine come lo intendono i grandi. Non ripongono i loro vestiti nell’armadio e non rimettono lo spazzolino nel bicchiere. Insomma, lasciano tutto in giro dove capita. Al bambino questi compiti vanno insegnati. Perché in famiglia ci sono frequenti discussioni quando si tratta di riordinare? Una ragione importante è che i bisogni dei bambini sono diversi da quelli degli adulti: il luogo dove il piccolo gioca più volentieri e si sente al sicuro – ad esempio in salotto dove può vedere e sentire i suoi genitori – coincide sovente con la stanza in cui i genitori vorrebbero un ordine perfetto. Una pretesa del genere …